Associazione
Legacoop Estense è l’associazione di rappresentanza delle cooperative di Ferrara e Modena.
È una delle articolazioni territoriali di Legacoop: fondata nel 1886, la Lega Nazionale delle Cooperative e Mutue è la più antica delle organizzazioni cooperative italiane. Aderisce ad International Co-operative Alliance e a Cooperatives Europe ed è membro fondatore dell’Alleanza delle Cooperative Italiane insieme a Confcooperative ed AGCI.
La nostra vision
Il nostro riferimento è un’economia sana e plurale, in armonia con una società giusta e sostenibile.
Per Legacoop la cooperativa è la forma d’impresa democratica, equa e competitiva; tramite la democrazia economica garantisce uno sviluppo sostenibile e rende le persone protagoniste. Opera costantemente per il
benessere economico e la coesione sociale, la qualità̀ del lavoro, dell’ambiente e della vita, per la cura delle persone e dei territori, e per la legalità e il futuro delle nuove generazioni.
La nostra mission
Legacoop è un’associazione dinamica, concreta e innovativa, che favorisce il protagonismo economico e civico delle imprese cooperative e dell’economia sociale.
Siamo presidio per il rispetto dei valori cooperativi e delle regole. Sviluppiamo progetti e servizi per far nascere e crescere le imprese cooperative in ogni settore e realtà del Paese. Tuteliamo e promuoviamo lo sviluppo cooperativo, sostenendo il ruolo economico, sociale, culturale e civico delle cooperative e dei soci, convinti della loro capacità di rispondere ai bisogni delle persone, delle comunità e dell’ambiente.
Princìpi e Valori
Legacoop Estense e le cooperative associate, come tutte le articolazioni del mondo cooperativo a livello globale, si riconoscono in valori e principi comuni che ne orientano l’azione economica e sociale.
La cooperazione è guidata dai valori di democrazia e uguaglianza, equità e solidarietà, onestà e trasparenza, responsabilità e sostenibilità.
La Dichiarazione di Identità Cooperativa, firmata dai Probi Pionieri di Rochdale nel 1844 e ripresa oggi dall’Alleanza Internazionale delle Cooperative, definisce i 7 principi cooperativi, ovvero le linee guida con cui le cooperative mettono in pratica i propri valori.
Scopri la pagina dedicata, con numerosi approfondimenti!
La Storia
Legacoop Estense nasce il 4 marzo 2016 dalla fusione di Legacoop Modena e Legacoop Ferrara: una scelta progettata per rispondere alle esigenze delle cooperative in modo più efficace, rappresentativo e coerente con i cambiamenti del contesto sociale, economico, istituzionale, in un’ottica di area vasta e superamento dei confini territoriali.
La storia di Legacoop e della cooperazione a Modena e Ferrara ha, però, origini molto più lontane.
STORIA LEGACOOP MODENA
La nascita della cooperazione a Modena può essere fatta risalire al 1855, quando si costituisce la prima Società di mutuo soccorso, quella dei tipografi. A metà ‘800, infatti, i tipografi e i fonditori di caratteri tipografici si presentavano come una delle categorie più “consapevoli” e organizzate. Nei centri urbani dell’Italia centro-settentrionale, furono proprio queste categorie (come anche i lavoranti del legno, i sarti, i fabbri, i guantai, i coltellinai) ad attuare le prime forme di società cooperative di produzione e lavoro, spesso promosse dalle corrispondenti Società di mutuo soccorso. A queste seguirono le cooperative di lavoro dei muratori e dei braccianti.
Risale al 1864 la prima esperienza di costituzione nel modenese di un organismo assimilabile in parte ad uno spaccio cooperativo: la Società operaia di mutuo soccorso di Modena apre un “Istituto Filantropico Alimentare”, una cucina economica e un patronato per fanciulli. Dal febbraio 1865 la sede passa nella centralissima Piazza Grande, con lo scopo di vendere prodotti alimentari a basso costo. L’”Istituto Alimentare” è ritenuto la prima cooperativa di consumo del modenese.
Nel 1910 in provincia di Modena le cooperative sono 113, di cui 41 di consumo, 61 di produzione e lavoro e 11 agricole e di colture speciali.
A novembre 1925 la Lega Cooperative è sciolta d’imperio dal regime fascista, che esercita soprusi e violenze a danno di luoghi e persone della cooperazione: nel complesso sono 139 le cooperative modenesi incendiate, devastate o comunque sciolte con la forza. I loro patrimoni sono incorporati dagli enti fascisti.
A seguito della Liberazione e della fine della Seconda Guerra Mondiale, il 18 novembre 1945 a Modena si svolge il 1° Congresso della Cooperazione Modenese: viene rifondata formalmente la Federazione Provinciale (oggi Lega Provinciale) Cooperative e Mutue. Sono presenti i rappresentanti di 22.500 soci di cooperative sopravvissute o risorte dopo il ventennio fascista.
Quelli che hai appena letto sono solo alcuni cenni storici. Ti interessa conoscere di più sulla storia della cooperazione a Modena? È disponibile, in versione anche digitale, la pubblicazione dal titolo “Il movimento cooperativo. Cronologia e cenni storici”, realizzato nel 2002 da Legacoop Modena.
Per farne richiesta, scrivi a: f.tamascelli@legacoopestense.coop
STORIA DI LEGACOOP FERRARA
Negli anni immediatamente successivi all’Unità d’Italia, la provincia di Ferrara fu progressivamente caratterizzata da esperienze associazionistiche nel campo del mutuo soccorso e da sodalizi cooperativi negli ambiti agricolo, manifatturiero, del consumo e del credito. Tra le organizzazioni più antiche c’è la Cooperativa delle operaje tessitrici di Bondeno Ferrarese, sorta a seguito dell’alluvione del Po del 1872 come soluzione collettiva per la gestione di una una emergenza occupazionale.
Crebbe progressivamente di importanza la cooperazione bracciantile, sviluppatasi negli anni ottanta e novanta dell’Ottocento, principalmente nell’Argentano e nel Basso Ferrarese, a seguito della legge Baccarini del 1882, che rilanciava la bonifica attraverso lo strumento del cofinanziamento pubblico .
Nel 1903, viene fondata anche in provincia di Ferrara la Lega delle cooperative, articolazione locale dell’organismo nazionale creato nel 1886. Si trattò di un passaggio fondamentale dallo spontaneismo ottocentesco, fatto di tante esperienze isolate, a una dimensione maggiormente coordinata.
Con l’avvento del fascismo, in tutta la provincia di Ferrara Italo Balbo e gli squadristi intervennero per distruggere con la violenza ciò che i cooperatori avevano costruito. A Bondeno come ad Argenta, a Comacchio come a Berra, le sedi di decine e decine di cooperative furono devastate ed incendiate, i dirigenti furono bastonati e, nei casi più gravi, uccisi, i soci furono minacciati, ricattati e indotti con la forza ad accettare nuovi amministratori, vicini al Partito fascista, che spesso fecero un uso privatistico e clientelare delle cooperative.
Nel 1925, la Lega nazionale delle cooperative e mutue fu sciolta d’autorità, fra le proteste del movimento cooperativo internazionale. Al loro posto, fu istituito l’Ente nazionale fascista della cooperazione, che propugnava un modello cooperativistico in buona parte snaturato e svuotato delle finalità sociali, dove la democrazia era bandita, dove i soci non controllavano più la dirigenza, ma al contrario la dirigenza controllava i soci.
Con la Liberazione dal nasci-fascismo, la cooperazione tornò a incarnare lo spirito democratico e solidaristico con cui era nata: la Federazione delle cooperative della provincia di Ferrara venne ricostituita subito dopo la Liberazione con il nome di Unione provinciale, con il primo congresso che si svolse fra l’estate e l’autunno del 1945.
Quelli che hai appena letto sono solo alcuni cenni storici. Ti interessa conoscere di più sulla storia della cooperazione a Ferrara? Scopri le due pubblicazioni:
- Delfina Tromboni, «A noi la libertà non fa paura…». La Lega provinciale delle cooperative e mutue di Ferrara dalle origini alla ricostruzione, 1903-1945, Bologna, Il Mulino, 2005.
- Tito Menzani, Passato Prossimo. Storie di ieri, sguardi sull’oggi e progetti per il domani del movimento cooperativo ferrarese, Bologna, Clueb, 2019
Per maggiori informazioni, scrivi a: f.tamascelli@legacoopestense.coop