CIR food investe sulla cultura

L’impresa di ristorazione consegna un buono cultura a 6.500 soci dipendenti, con un investimento complessivo di 330.000 euro. 

Chiara Nasi, Presidente di CIR food: “Un Paese che investe in cultura è più coeso, responsabile, consapevole delle proprie potenzialità ed economicamente competitivo”

Reggio Emilia, 25 ottobre 2017 – Dopo il buono per l’acquisto in libreria, erogato lo scorso anno, CIR food rinnova l’investimento culturale per i propri soci dipendenti con un carnet di ingressi al cinema validi fino al 31 ottobre 2018. L’omaggio è un riconoscimento per il contributo dato dai soci al raggiungimento degli obiettivi della Cooperativa, e al tempo stesso un gesto concreto per sostenere i consumi culturali, in un contesto ancora segnato dagli effetti della crisi.

Sul fronte della fruizione, infatti, nonostante i timidi segnali di ripresa – nel 2016 sono aumentati i visitatori di musei, mostre, siti archeologici e monumenti, e il numero di spettatori al cinema – l’Italia risulta ancora debole nel confronto internazionale, con una quota per ricreazione e cultura che si attesta al 6,5% della spesa complessiva dei consumi delle famiglie, a fronte di una media europea (UE a 28 Paesi) dell’8,6% (fonte: Istat, Noi Italia 2016).

“Crediamo da sempre che la cultura sia una componente centrale della vita delle persone e della società – afferma Chiara Nasi, Presidente CIR food –. Siamo convinti che anche attraverso gli investimenti in conoscenza le imprese possano contribuire alla propria crescita, a quella dei propri dipendenti e di tutta la comunità. Si parla molto di sostenibilità – continua Nasisoprattutto dal punto di vista ambientale, meno in termini culturali e sociali. Per noi di CIR food, un Paese che investe in cultura è un Paese più coeso, responsabile, consapevole delle proprie potenzialità e – non da ultimo – più competitivo a livello economico.”

In un contesto in cui la coperta degli investimenti pubblici si fa sempre più corta, con una spesa per attività culturali che nel 2015 si è attestata allo 0,7% del Pil, ponendo l’Italia al penultimo posto in Europa (fonte: Agenzia per la Coesione Territoriale), essere impresa responsabile significa essere consapevoli di poter dare il proprio contributo alla crescita delle comunità. Il tema del legame tra investimenti in cultura e bassa crescita economica sta particolarmente a cuore a CIR food, tanto che l’azienda lo ha proposto come argomento di riflessione – “il costo dell’ignoranza” – durante l’edizione 2016 del Festival di Internazionale a Ferrara.

Nel 2017, il Gruppo di ristorazione ha stanziato per il buono cultura una somma complessiva di 330.000 euro, un investimento che Chiara Nasi commenta così:Quest’anno abbiamo scelto il cinema perché rappresenta un’espressione artistica universale, è un’occasione di conoscenza, approfondimento e discussione, oltre che di socialità e svago.

Il buono fa parte del piano di welfare aziendale NOIxNOI, per il quale CIR food ha ricevuto il premio ER.Rsi 2016 “Innovatori Responsabili” dalla Regione Emilia-Romagna nella categoria “L’impresa per la qualità della vita”, come modello di welfare aziendale incentrato sulla salute e sul benessere dei dipendenti. NOIxNOI è stato premiato per “l’approccio multi-stakeholder, che ha dato vita ad un complesso organico di azioni di welfare aziendale diversificate e attente ai mutamenti sociali e demografici, a beneficio della qualità della vita dei dipendenti e delle loro famiglie”.

 

 

 

 

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CIR food – Cooperativa Italiana di Ristorazione

Con oltre 40 anni di storia CIR food Cooperativa Italiana di ristorazione è una delle maggiori imprese italiane attive nella ristorazione collettiva (ristorazione scolastica, sociosanitaria, aziendale, per militari e per comunità), nella ristorazione commerciale, nel banqueting e nei servizi per il welfare alle imprese, con un fatturato di gruppo di 560 milioni di euro. Oggi siamo presenti in 17 regioni e 72 province d’Italia, producendo oltre 84 milioni di pasti l’anno grazie al lavoro di 11.500 persone, che sono la vera forza dell’impresa. “Rendere accessibile a tutta la società il piacere e la qualità della nutrizione, frutto di un lavoro che dia dignità alle persone”, questo è il nostro modo di vivere la ristorazione e di nutrire il futuro.

 

 

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