La cooperazione agroalimentare e di produzione e servizi a confronto con le principali cooperative e Novamont per un percorso di sostenibilità praticabile

Le cooperative di produzione primaria e trasformazione agroalimentare e pesca da un lato e le cooperative del settore industriale e di servizi a Bologna presso l’auditorium Granarolo per confrontarsi con Novamont sulle opportunità di utilizzo e produzione di prodotti in linea con i principali elementi della sostenibilità

Si va dai teli biodegradabili per la pacciamatura, agli oli non minerali per uso nei processi agricoli e della pesca fino a nuovi principi attivi di origine naturale per combattere malerbe e fitopatie.

Andrea di Stefano, Direttore dei progetti speciali Novamont, Francesca Montalti Francesca Montalti, Resp. Cooperative Industriali di Legacoop Produzione e Servizi e Cristian Maretti Presidente di Legacoop Agroalimentare Nord Italia hanno aperto le tre sessioni di lavoro relative alle “soluzioni sostenibili per l’agricoltura”,  “soluzioni sostenibili per il packaging” ed infine “soluzioni sostenibili per la pesca”.

Molti gli interventi che hanno messo in evidenza le problematiche in questi settori, i possibili campi di applicazione e le incognite dal punto di vista normativo rispetto alle diverse fasi, dalla produzione al consumo, del processo.

Sono intervenute la cooperativa di conduzione terreni “Il Raccolto” la cooperativa sociale “Terra Felix” che, la cooperativa WBO “Raviplast”, la “Coop Cartai di Modena”, “CPR System”, la cooperativa di ristorazione collettiva CAMST, la cooperativa Casa del Pescatore di Cattolica.

Luciano villani di Coop Italia ha messo in evidenza l’importanza di questo approccio per i prodotti a marchio Coop ed ha evidenziato la necessità di coordinare tutta la filiera sulle innovazioni in termini di imballaggio perché c’è il rischio che lo scenario competitivo tra le imprese evolva più rapidamente che la possibilità di stabilire un effettivo riciclo delle sostanze impiegate.

Clara Giardina dell’osservatorio packaging dell’università di Bologna ha insistito sulla enorme gamma di esperienze che già sono monitorate e censite e di come ormai l’approccio “olistico” guidi i percorsi di ricerca nel futuro.

“Un occasione unica di confronto e condivisione in un’ottica di network tra tutti gli operatori alla ricerca di soluzioni di sostenibilità praticata, certificata e comunicata”, ha sottolineato Andrea Di Stefano, responsabile progetti speciali di Novamont.

Al termine del proficuo pomeriggio di lavoro sono arrivate anche le riflessioni dell’Assessore alle Attività Produttive Vincenzo Colla e dell’Assessore all’Ambiente Irene Priolo della Regione ER che hanno evidenziato come ci sia grande sottovalutazione delle necessità e potenzialità dell’economia circolare e di come questa necessiti di una vera e propria politica industriale per poter prevedere un livello di finanziamento pubblico adeguato per arrivare a raggiungere delle economie di scala adeguate.

La regione Emilia-Romagna è in ascolto per poter intervenire in maniera adeguata e puntuale sulle prossime tappe che si profilano come un vero e proprio “corpo a corpo” in tema di normative europee, di rottura delle consuetudini con le vecchie modalità di consumo e con sfide tecnologiche tutt’altro che semplici da vincere.

 

 

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