MIC, al via la diciassettesima edizione del corso per manager cooperativi

In aula le figure apicali delle cooperative associate a Legacoop Emilia Romagna, organizzato da Quadir

 

La formazione come leva di crescita e competitività. Con questo spirito si è aperta la diciassettesima edizione del MIC, il corso di alta formazione manageriale organizzato da Quadir – Scuola di Legacoop Emilia Romagna, rivolto alle figure apicali delle cooperative provenienti da tutta la regione. Negli anni ha coinvolto 400 allievi, tra manager, quadri, dirigenti, consiglieri di amministrazione, responsabili d’area. MIC è un percorso multidisciplinare suddiviso in 21 giornate tematiche. In aula, quest’anno 23 partecipanti provenienti dalle cooperative regionali: Assicoop Emilia Nord, Augeo, Brodolini, CBR, CFP, CIRFOOD, CMB, CNS, Company Service, CONAD Nord Ovest, Coopservice, CPL Concordia, DECO Industrie, Fruttagel, GSI, Legacoop Estense, Progeo.

Le lezioni, tenute da docenti universitari dei maggiori atenei nazionali e consulenti esperti nelle diverse discipline, contribuiscono allo sviluppo delle capacità di analisi, strategia e visione. I temi affrontati sono molteplici: scenari economici, impresa cooperativa, governance, bilancio e finanza, sviluppo individuale e gestione delle risorse umane, sostenibilità, marketing e comunicazione, strategia e organizzazione di impresa.

La presidente di Quadir, Raffaella Curioni, ha illustrato il progetto, i punti di forza e le eccellenze: “Questo è sempre un momento speciale per noi e per la cooperazione regionale, perché si rinnova il patto con l’alta formazione e con il futuro. MIC è uno strumento in grado di contribuire alla competitività delle imprese perché trasmette visione, crea e rafforza la rete tra persone e cooperative, alimenta il confronto”.

Sono intervenuti Giovanni Monti e Barbara Lepri, presidente e direttrice Legacoop Emilia-Romagna, Edwin Ferrari, presidente Legacoop Emilia Ovest, che hanno sottolineato il valore di questo progetto, anche e soprattutto in questa prolungata congiuntura critica, e l’importanza di puntare sulla formazione, potenziando le qualità manageriali nelle specificità cooperative, caratterizzate dalla centralità dei soci e dall’intergenerazionalità.

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