Bilanciai: con il progetto ERP i dati aiutano il governo di uno sviluppo sostenibile

Giovedì 14 luglio c’è stata la prima riunione di startup, affinchè tutti i dipendenti conoscano il progetto e siano coinvolti. Decolla così in Coop Bilanciai il progetto ERP, sostenuto da Coopfond. Oggi, ancor più che nel passato, per guidare un’azienda in modo strategico avendo una visione di medio-lungo periodo è necessario avere a disposizione dati chiari, leggibili e misurabili, sull’andamento dell’impresa. Solo in questo modo è possibile verificare la congruenza tra i risultati attesi e quelli effettivamente conseguiti e, ove necessario, introdurre eventuali correttivi. Soluzioni tradizionali e l’esperienza maturata sul campo non bastano: se si vogliono assumere scelte efficaci e gestirle al meglio dobbiamo affidarci a strumenti nuovi. Una necessità improrogabile per rimanere leader continuando a investire pur in una fase particolarmente complessa in cui il mercato è soggetto a turbolenze e imprevisti, come racconta il presidente Enrico Messori. Con un’attenzione vera alla sostenibilità, guardando i dati, senza cedere alla tentazione del greenwashing.

 

I risultati 2021, presidente, sono stati migliori anche delle attese. Se dovesse scegliere un’unica causa per questo risultato, quale indicherebbe? 

Sicuramente l’aver investito negli anni precedenti in innovazione, facendo sì che gli incentivi di Industria 4.0 potessero dare una spinta rilevante anche all’acquisto dei nostri sistemi, ideali per essere inseriti nel ciclo produttivo. In secondo luogo, paradossalmente, potrei dire l’aumento del costo delle materie prime. L’anno scorso abbiamo avvisato i nostri principali clienti e rivenditori che ancora per qualche mese saremmo riusciti a mantenere fermi i prezzi, ma poi li avremmo dovuti adeguare e questo ha indotto tanti che avevano investimenti in sospeso a realizzarli subito.

 

Ma al di là di questo beneficio ‘congiunturale’, come state facendo fronte all’aumento dei costi delle materie prime e alle difficoltà di reperimento? 

Dividerei il discorso in due parti. I materiali ferrosi e siderurgici hanno registrato un aumento molto significativo, in taluni casi il prezzo rispetto al periodo precrisi è triplicato. Oggi c’è un timido segnale di controtendenza. Il motivo? Forse temendo un brusco rallentamento i produttori hanno cercato di dare nuovo vigore agli acquisti dei materiali. Resta il fatto che l’andamento dei prezzi nel nostro settore è da sempre soggetto a fattori difficili da interpretare. Fare previsioni è complesso soprattutto per realtà come le nostre che annualmente consumano poco più di 5.000 tonnellate. La situazione di mercato sia per i materiali ferrosi sia per l’elettronica ci ha obbligato ad aumentare il magazzino delle materie prime: lo abbiamo fatto per tutelare i nostri clienti ma non sempre questa operazione è stata vantaggiosa in termini economici. Sicuramente dal settore dell’elettronica arrivano le difficoltà maggiori: per i grandi fornitori siamo clienti piccoli e dobbiamo cercare ovunque componenti ormai introvabili, non di rado pagandoli anche 90-100 volte il valore di qualche mese fa. Aumenti che in buona parte non vogliamo trasferire sui nostri clienti, privilegiando la continuità del rapporto, ma rinunciando a una fetta del nostro margine.

 

Bilanciai e la sostenibilità: come si realizza per voi l’attenzione a questo tema? 

L’obbligo per aziende della nostra tipologia scatterà dal 2024, ma noi il bilancio di sostenibilità lo abbiamo già completato. Non è stato un adempimento formale. Abbiamo impiegato quasi un anno perché abbiamo voluto che rispecchiasse la vita dell’azienda: oltre ad essere sempre molto attenti al rapporto con le persone, siano essi dipendenti, clienti o fornitori, cerchiamo di restituire all’ambiente quel che il nostro impatto sottrae. Non ci interessa fare greenwashing, per cui non vogliamo realizzare iniziative estemporanee e di facciata: misuriamo l’impatto e poi mettiamo in atto, in modo serio e concreto, le azioni necessarie per ristabilire un corretto equilibrio tra ciò che “prendiamo” e quanto “restituiamo”.

 

Sono in crescita anche gli investimenti nello sviluppo tecnologico: in quale direzione in particolare? 

Ogni anno il servizio diventa più importante rispetto alla proprietà del prodotto. Nel caso della vendita di sistemi di pesatura industriali, siamo consapevoli che il mercato è maturo per cui stiamo operando per sviluppare nuove soluzioni tecnologicamente adeguate alla crescente richiesta di servizio. Il servizio passa attraverso la conoscenza dei bisogni e quest’ultima attraverso l’analisi dei dati. Siamo già ora impegnati nell’analisi dei big data per migliorare ancora nella manutenzione predittiva, pensare il più possibile al software che dovrà avere interfacce accessibili da qualsiasi dispositivo. Una piccola rivoluzione che è già partita e che coinvolge in prima persona i nostri soci e lavoratori. Molte cose sono cambiate, sta a noi dare le risposte adeguate. Per me l’acquisto dell’auto aveva sancito il raggiungimento dell’indipendenza: oggi mio figlio mi ha detto che non gli interessa, quel che conta è avere a disposizione i mezzi giusti per andare dove vuole quando vuole. E i manager del futuro saranno come lui: probabilmente useranno un sistema di pesatura in condivisione.

 

Nasce da quest’ultimo sforzo anche la costituzione di Change Wave, giusto? 

Giusto. Vogliamo che costituisca un ponte tra le diverse realtà internazionali di Cooperativa Bilanciai e uno strumento per la nostra relazione con la clientela. Oggi i software sono diversi da Paese e Paese. Domani dovranno avere un’unica base comune per poi sviluppare, a partire da essa, le peculiarità necessarie per quel Paese.

 

Progetto ERP: a che punto siamo e quali sono i risultati attesi? 

I dati che avevamo a disposizione non erano più sufficienti; una criticità questa che si è acuita in una fase, come quella attuale, in cui le problematiche emergono repentinamente obbligandoci, altrettanto repentinamente, ad assumere decisioni necessarie per non perdere quote di mercato.

Il nostro gruppo internazionale vede ormai il 50% del consolidato realizzato nelle controllate, anche su questo fronte era quindi necessario procedere integrando i dati in trasparenza e condivisione. Nasce così l’idea di avere a disposizione un ERP di gruppo. Abbiamo scelto il sistema operativo, poi l’integratore. È stato un lavoro lungo, ma adesso siamo pronti a partire per realizzare un vestito davvero su misura. Il 14 luglio abbiamo iniziato le riunioni di startup, presentando il progetto a tutti i dipendenti. È l’investimento più consistente dopo l’acquisto della sede e tutti devono sapere e capire che cosa si sta facendo. A breve avremo a disposizione i primi modelli.

Leggi tutte le news