Area ex CIV&CIV, presentato il nuovo progetto di rigenerazione urbana

  • Confermata l’intenzione di investire sull’area produttiva per riqualificarla, nonostante non si faccia più il polo logistico originariamente previsto
  • L’evoluzione del progetto recepisce i suggerimenti della Conferenza dei Servizi e dell’Amministrazione comunale
  • Prevista anche la riqualificazione delle aree extra – comparto

Modena, 12 maggio 2022 – Si è tenuta questa mattina la presentazione del nuovo progetto di riqualificazione dell’area ex CIV&CIV; presenti i presidenti di Legacoop nazionale Mauro Lusetti e Legacoop Estense Andrea Benini e le cooperative interessate dall’intervento: Cantine Riunite & CIV, Conad Nord Ovest e Caseifici Granterre.

“Quello che presentiamo oggi è un grande, e corale, progetto di rigenerazione di un’area urbana a storica vocazione cooperativa – ha dichiarato aprendo l’incontro il Presidente di Legacoop Estense Andrea Benini – e per questo vorrei iniziare ringraziando le cooperative presenti per aver deciso di investire a Modena, in passato come oggi, portando occupazione e sviluppo. Oggi siamo qui a parlare di un intervento su un’area dismessa che non ha vissuto una situazione di degrado solo grazie al senso di responsabilità sociale di Cantine Riunite & Civ, che si è fatta carico negli ultimi anni di significativi costi di manutenzione e sorveglianza per evitarlo. E siamo qui a presentarvi un nuovo progetto grazie a Conad Nord Ovest e Caseifici Granterre, che hanno deciso di confermare il loro investimento nonostante non si faccia più il polo logistico originariamente previsto, che avrebbe massimizzato le potenzialità dell’area. Il nuovo progetto, che costituisce una evoluzione sostanziale del precedente, recepisce infatti i suggerimenti formulati dalla Conferenza dei Servizi, dall’Amministrazione Comunale e da parte del territorio – che ringraziamo per il dialogo costruttivo – e persegue il necessario equilibrio fra sostenibilità economica ambientale e sociale.”

Claudio Biondi, Vicepresidente di Cantine Riunite & CIV società cooperativa agricola proprietaria dell’area, ha ricordato come la zona in cui all’inizio degli anni ’60 la cooperativa costruì lo stabilimento di imbottigliamento fosse tutta campagna – con fabbriche e solo un paio di abitazioni – e come crescita degli insediamenti e crescita del quartiere siano andate di pari passo, grazie ad importanti opere e cessioni di aree a favore della comunità (es. costruzione della tangenziale su terreno che era allora del Civ & Civ, realizzazione parcheggi pubblici e area orti di Via Europa, aree verdi in prossimità della tangenziale ecc.). Dal 2014 Cantine Riunite&Civ ha progressivamente dismesso l’attività in quel sito produttivo – concentrando la produzione in altre località del territorio provinciale e regionale – ma ha continuato a sostenere costi elevati per evitarne il degrado: “tra vigilanza h24 e manutenzione abbiamo speso quasi due milioni di euro, e non potremo andare avanti così a lungo”, ha specificato. “L’area è a destinazione produttiva – ha concluso – e siamo molto soddisfatti che, grazie all’impegno delle altre cooperative insediate, ci sia la possibilità di realizzare un grande progetto collettivo di rigenerazione del sito.”

Al tavolo anche il Presidente di Caseifici Granterre Ivano Chezzi, che ha spiegato che la disponibilità ad acquisire una parte dell’area – in attesa di valutarne il futuro utilizzo produttivo – deriva dalla volontà di contribuire al complessivo progetto di riqualificazione del sito: “abbiamo inaugurato la struttura di Via Polonia nel 1966 – ha ricordato Chezzi – con il burrificio e un primo piccolo magazzino di stagionatura del Parmigiano Reggiano, e nel 1977 abbiamo aggiunto il secondo magazzino. Negli anni successivi siamo cresciuti, la nostra produzione si è diversificata, e abbiamo quindi aumentato gli spazi destinati alla lavorazione e al confezionamento del formaggio; rispondendo alle esigenze dei nostri soci produttori e aumentando l’occupazione. L’area di cui entriamo in possesso, in attesa di valutazioni future, sarà per il momento funzionale alla viabilità interna e ai parcheggi”.

Parola quindi a Conad Nord Ovest per l’illustrazione del nuovo progetto: per Conad Nord Ovest – ha esordito Michele Orlandi, Direttore Soci Emilia – investire sul territorio modenese significa innanzitutto riconoscere il valore di una terra storicamente vocata allo sviluppo, alla crescita economica e alla coesione sociale; con una visione del futuro che mette la sostenibilità al centro delle proprie politiche pubbliche. Per questo abbiamo apprezzato la disponibilità all’interlocuzione da parte della Amministrazione Comunale, e voluto recepire le richieste e i suggerimenti espressi dalla Conferenza dei Servizi rispetto al progetto originariamente presentato. Per quanto riguarda le modifiche apportate al progetto, 3 sono gli aspetti principali: un nuovo sistema di accessi che evita qualsiasi interferenza con il Villaggio Europa e con le aree verdi pubbliche; una riduzione significativa delle superfici e delle volumetrie, sia rispetto allo stato attuale che alla precedente proposta progettuale; interventi di riqualificazione ambientale e sociale sul quartiere.”

Queste le principali caratteristiche del nuovo progetto:

1) Revisione completa del sistema logistico al fine di ridurre l’impatto del traffico sui flussi esistenti e sulla qualità ambientale dell’area di insediamento. Molto contenuto l’aumento del numero dei mezzi pesanti, che passano dai 210 attuali ai 250 dell’assetto nuovo a regime, e il traffico pesante rimarrà esclusivamente su Via Finzi, senza più la necessità dell’accesso da via Canaletto. Entro 5 anni il 30% di questi mezzi sarà alimentato con tecnologie a basso impatto ambientale, utilizzando carburante ecologico – metano liquido. Questa nuova soluzione non implicherà dunque l’utilizzo di suolo pubblico e/o aree verdi, andando a interessare aree già dedicate alla viabilità pubblica ed altre aree di proprietà Conad.

2) Riduzione sostanziale delle superfici e dei volumi edilizi, sia rispetto al progetto presentato in precedenza che rispetto alla situazione esistente: a fronte della demolizione di 33.000 mq di superficie coperta ne verranno edificati solo 13.500 circa.

3) Il Magazzino verticale così come era stato ideato non verrà costruito, e le altezze dei nuovi fabbricati saranno contenute entro i 15 metri, con una fortissima riduzione delle volumetrie.

4) confermata anche la qualità ambientale dell’intervento (p.e. tutti i fabbricati, nuovi ed esistenti, avranno impianti fotovoltaici in copertura o tetti giardino o con verde pensile, e saranno previste barriere acustiche e sistemi di mitigazione acustica e percettiva a favore delle residenze presenti) e più di 4.000 mq di aree verdi pertinenziali verranno riqualificate anche attraverso la nuova piantumazione di alberi e arbusti, con particolare attenzione ai bordi di confine tra area residenziale e area produttiva.

5) Riqualificazione delle aree extra-comparto: accogliendo le istanze dei cittadini e della Giunta, si procederà poi alla riqualificazione del parco di via Norvegia e del parcheggio degli Orti di quartiere, alla sistemazione del sistema dei percorsi ciclo-pedonali e alla realizzazione di nuovi parcheggi pubblici e di aree verdi a carattere boschivo connesse al nuovo sistema della accessibilità.

In conclusione è intervenuto Mauro Lusetti, presidente di Legacoop nazionale, che ha a sua volta sottolineato come oltre 70 anni di insediamento cooperativo su quell’area abbiano portato lavoro e benessere agli abitanti non solo di quel quartiere ma dell’intero territorio, “tanto da esprimere oggi – ha dichiarato – realtà leader nel panorama agroalimentare italiano e della moderna distribuzione. Realtà da sempre molto attente al rapporto con le comunità di appartenenza, dalle quali peraltro provengono le loro migliaia di soci produttori e di lavoratori. Riqualificare un’area produttiva da anni in disuso è un beneficio per tutto il tessuto sociale ed economico circostante e, se fatto in logica di sviluppo di servizi più efficienti e innovativi, si traduce non solo nella salvaguardia dell’occupazione esistente, ma anche in una sua probabile crescita.”

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