INTERNO VERDE: il festival dei giardini di Ferrara fiorisce e diventa startup cooperativa. L’intervista al primo classificato di Coopstartup Estense

A Ferrara – ma non solo – li conosciamo già da tempo: Interno Verde, il primo classificato alla prima edizione del bando Coopstartup Estense, nasce nel 2016 come festival organizzato dall’associazione culturale Ilturco. L’idea di fondo è tanto semplice quanto efficace: apre al pubblico per un weekend i più suggestivi e curiosi giardini privati del centro storico di Ferrara, isole segrete ricche di memoria e ricordi, attraverso i quali è possibile leggere la storia, i cambiamenti e i vissuti della città. Un’esperienza di successo, che dalla prima edizione ha contato oltre 28.000 presenze, spingendo gli organizzatori a proporre la manifestazione in altre città del nord Italia e a trasformare il progetto in startup cooperativa. Abbiamo rivolto alcune domande a Riccardo Gemmo, Licia Vignotto e Giulia Nascimbeni, per conoscere meglio le prospettive future di Interno Verde dopo la premiazione al bando Coopstartup.


 
Quando è avvenuta la decisione di fondare una cooperativa?
“La decisione è maturata lentamente ma spontaneamente, grazie all’esperienza associativa de Ilturco, che in questi cinque anni ci ha permesso di sperimentare il lavoro di gruppo e testare l’efficacia e la sostenibilità degli eventi e dei progetti che volevamo realizzare. Già da un paio d’anni avevamo individuato la formula cooperativa come quella più adatta a crescere, in professionalità e prospettiva, in coerenza con i principi democratici condivisi grazie alla vita associativa. Aspettavamo però di essere pronti, perché non è un passaggio di poco conto. All’inizio del 2020 abbiamo pensato “questo è il momento” ma, come tutti, siamo stati travolti dall’emergenza sanitaria, contrassegnata soprattutto nei primi mesi da un clima di profonda incertezza e confusione. Aver affrontato e superato insieme quel momento difficile ci ha ulteriormente convinti della solidità del progetto e motivato a partecipare al bando promosso da Legacoop Estense”. 

Come evolverà il progetto, in questo passaggio da dimensione associazionistica a dimensione imprenditoriale?
“L’associazione rimarrà al fianco della cooperativa, per ideare e realizzare progetti grazie all’impegno volontario dei soci, continuando – come sempre – ad accogliere nuove persone e nuove proposte. La cooperativa garantirà la continuità professionale che è oramai necessaria per gestire il grande impegno che comporta organizzare il festival Interno Verde, sviluppare e proporre – a partire dalla manifestazione – attività e servizi vicini al tema del giardino pubblico e privato. Il legame tra i due enti sarà formalizzato grazie alla presenza, all’interno della cooperativa, di un rappresentante dell’associazione”.

Il team di lavoro che costituirà la cooperativa è composto da tre persone. C’è l’intenzione e la prospettiva di allargare la base sociale?
“Il team di lavoro resterà quello consolidato in questi anni, nella speranza che presto possa integrare in modo stabile anche nuove persone. La proposta presentata a Coopstartup prevede la costituzione con tre soci fondatori, scelta dettata soprattutto dalle volontà di semplificare l’avviamento della cooperativa, ma la base sociale sarà da subito estesa alle persone che in questi anni si sono spese – con grande disponibilità e crescente impegno – per realizzare e far crescere Interno Verde”.
 
In quali città vedremo Interno Verde in futuro?
“Il futuro è sempre misterioso, il futuro prossimo per fortuna lo è meno. Nel 2021 si confermano le edizioni di Ferrara e di Mantova, fissate rispettivamente a metà e fine settembre. A inizio giugno invece – incrociamo le dita – dovrebbe tenersi la prima edizione di Interno Verde in una nuova città. La notizia non è ancora pubblica, lo sarà a breve, però possiamo fornire ai più curiosi un indizio: violette. Considerate le straordinarie complessità della situazione attuale, ci sembra già un grande risultato”. 

Il mondo degli eventi e dei festival è stato duramente colpito da quest’anno di pandemia. Il vostro vantaggio sta nel proporre un’iniziativa che si svolge all’aria aperta con flussi di persone contingentabili, che vi ha consentito di confermare l’edizione 2020. Come state immaginando e progettando le edizioni 2021, in questo quadro di incertezza?
“Come giustamente precisato, la fortuna di Interno Verde è stata quella di essere nato come festival all’aria aperta, diffuso in tanti luoghi, in spazi controllati. Il contingentamento degli ingressi è sempre stato previsto: serviva per rispettare le delicatezza dei giardini e per consentire al pubblico una visita serena e tranquilla. A questi ottimi motivi oggi si è aggiunto quello di garantire la salute dei partecipanti. Ovviamente organizzare un evento all’aria aperta non ha solo vantaggi, ad esempio rispetto ad altre iniziative ci espone molto alla variabilità del meteo, il che non è un aspetto secondario. La pandemia ha inoltre concentrato molti eventi diversi in un arco temporale ristretto, ma credendo moltissimo nelle collaborazioni già lo scorso anno siamo riusciti a integrare nella manifestazione proposte provenienti da altri soggetti (come ad esempio la mostra mercato di Giardini Estensi al Parco Massari), arricchendo la proposta rivolta ai visitatori e avviando ottime sinergie. Nel 2021 continueremo in questa direzione”. 

Interno Verde non sarà più solo festival. Quali ulteriori progetti, prodotti e servizi prevedete di attivare?
“Organizzare attività capaci di abbracciare un periodo di tempo più esteso – senza quindi concentrare la proposta unicamente nel weekend del festival – è tra gli obiettivi della cooperativa, nell’ottica di stabilizzare l’impegno dei nuovi soci che vorremmo integrare. Gradualmente si affiancheranno all’evento proposte, prodotti e servizi dedicati alla cura responsabile – e dunque sostenibile – del verde. Abbiamo ovviamente già diverse idee in cantiere ma sappiamo che c’è bisogno di tempo e impegno per fare le cose al meglio. Senza troppo svelare, anche qui possiamo dare un piccolo indizio: arnie da balcone, sicure e facili da gestire, utili all’ecosistema – oltre che alla propria colazione – ed estremamente affascinanti”.

In cosa vi è stato utile il percorso di formazione e affiancamento proposto da Coopstartup?
“Partecipare al bando Coopstartup è stato fondamentale. L’idea di evolvere verso una forma di impresa sociale l’avevamo già discussa e valutata insieme da parecchio tempo, ma il percorso di formazione ci ha consentito di definire meglio i propositi che avevamo, analizzare con maggiore consapevolezza criticità e punti di forza. In definitiva ci ha permesso, grazie al prezioso affiancamento e ai consigli dei tanti professionisti coinvolti, di sviluppare un progetto articolato e fondato”.

[Di seguito, immagini del Festival Interno Verde]

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