Assemblea di Legacoop Estense: “ci si salva solo cooperando”. Oltre 150 i presenti collegati online

Si è tenuta questa mattina, in modalità online, l’Assemblea annuale delle delegate e dei delegati di Legacoop Estense. Oltre 150 i partecipanti collegati – fra delegati e invitati – per fare il punto sulla situazione delle cooperative associate a un anno dall’inizio della pandemia, e analizzare le prospettive future. Al Presidente di Legacoop Estense Andrea Benini il compito di formulare richieste e proposte ai rappresentanti delle Istituzioni intervenute, per cooperare insieme a una nuova ripartenza.

Benini ha aperto la sua relazione mettendo in evidenza il lascito permanente del Covid: un cambiamento delle abitudini di vita, di lavoro e di business che richiede l’adeguamento del modo di pensare e degli strumenti di welfare costruiti nel passato.

Digitalizzazione, nuove forme di lavoro, de-globalizzazione e orientamento alla sostenibilità sono gli aspetti più evidenti di questo cambiamento in atto. “È corretto che il piano nazionale di Next Generation EU parta da lì – ha dichiarato Benini – perché servono risorse per adeguarsi e riforme strutturali per aggiornare il Paese al nuovo contesto, con l’obiettivo di ridurre le diseguaglianze e l’impatto l’ambientale, riorientando le dinamiche dello sviluppo. E per fare questo serve stabilità politica, in modo da completare in tempi accettabili il piano da presentare all’Europa (ci auguriamo che Draghi costruisca rapidamente una qualificata squadra di Governo) e ancora di più efficienza amministrativa e semplificazione delle procedure, per poter poi spendere nei prossimi cinque anni le risorse in arrivo.”

Il Covid ha avuto un impatto pesante sulle cooperative associate: durante il lockdown, il 67% delle aderenti ha fatto ricorso agli ammortizzatori sociali, che hanno coinvolto circa il 30% dei lavoratori, e il calo dei ricavi è stato generalizzato, con una forbice di riduzioni tra 80% e 10 % dei fatturati su base annua. Per il 2021 il Centro Studi Legacoop ci dice che il 68% delle cooperative si aspetta una domanda stazionaria; il 75% dichiara che non interverrà comunque sul personale, cercando di tutelare al massimo i lavoratori, e chiede quindi la proroga degli strumenti di integrazione salariale per i prossimi 3-6 mesi, soprattutto nei settori della cultura, dei servizi e del sociale. Per quanto la maggior parte delle cooperative preveda una progressiva ripresa sul lungo termine, per il 10% i danni saranno permanenti.

A fronte di questo scenario, fondamentale è stato il tentativo di riposizionamento delle cooperative associate, lungo tre direttrici principali: accrescere la dimensione operativa, attraverso progetti di fusione e aggregazione; capitalizzare l’impresa; diversificare i modelli di business.

Rivolgendosi al Presidente della Regione Stefano Bonaccini e ai Sindaci di Modena Gian Carlo Muzzarelli e di Ferrara Alan Fabbri, Benini ha aggiunto: La pandemia ci ha insegnato l’importanza di Istituzioni efficienti e vicine, a partire dalla nostra Regione che, subito dopo le elezioni, si è trovata nell’emergenza, ma ha saputo essere un riferimento costante, ragionevole e solidale, che forse avrebbe potuto essere più ascoltato dal Governo. Proseguendo con i nostri Comuni, sempre in prima fila e sempre attenti a sostenere le imprese oltre che i cittadini. Nella difficoltà abbiamo riscoperto l’utilità degli enti locali e dei corpi intermedi, che nel recente passato qualcuno riteneva superflui.”

Soddisfazione è stata poi espressa per l’approccio previsto dal rinnovato Patto per il lavoro e il clima della Regione che innerva sulla solida struttura concertativa del patto precedente la cultura della sostenibilità ambientale, sociale e istituzionale dello sviluppo. “Ci sembra che si sia partiti con il piede giusto, nonostante la pandemia abbia cambiato il contesto. Oggi c’è la possibilità di intercettare i fondi del Recovery Plan, per incrementare le risorse e attivare i progetti di ammodernamento strutturale di cui abbiamo bisogno”.

A partire dal potenziamento delle infrastrutture materiali e digitali (diverse le opere che attendono di essere completate, come la Cispadana, la terza corsia dell’A13, il collegamento E55, il porto di Ravenna, la bretella Sassuolo-Campogalliano, l’idrovia ferrarese, ecc.), cogliendo anche opportunità come la Zona Logistica Semplificata attraverso un più forte coordinamento tra le amministrazioni locali e la Regione. E poi, ancora, occorre valorizzare maggiormente il potenziale della nostra Agricoltura e Acquacoltura, puntare decisamente sulla rigenerazione urbana adeguatamente finanziata, ridare centralità nelle politiche per la casa alle cooperative di abitanti, aggiornare il welfare – che nella pandemia ha retto ma ha dimostrato elementi di fragilità da sanare – rivedendo l’accreditamento, la formazione, i servizi domiciliari e incrementando ulteriormente la collaborazione tra pubblico e privato per ridurre il gap di trattamento tra lavoro pubblico e cooperativo.  In ambito sanitario, senza voler privatizzare – ha dichiarato Benini – sono maturi i tempi per sperimentare la gestione cooperativa di servizi a maggiore intensità assistenziale come le lungo-degenze o gli ospedali di comunità.”

Fondamentale, poi, l’attenzione delle pubbliche amministrazioni ad evitare le logiche del massimo ribasso, più o meno mascherato: sono in costante aumento le segnalazioni di dumping salariale nei settori delle pulizie, della cultura, della movimentazione merci, della ristorazione, del sociale e della vigilanza privata.

Infine, ha sottolineato Benini richiamando un leitmotiv sempre al centro dei suoi interventi, occorre una particolare attenzione a rendere più efficaci le politiche attive del lavoro e ridurre le differenze di opportunità e servizi tra le persone e tra i territori della Regione, che in questi anni sono aumentate.

Legacoop Estense opera nelle province di Modena e Ferrara, due territori con numeri molto diversi, ma anche frastagliati al proprio interno, con diversità e analogie, che da un lato evidenziano la necessità di un maggior coordinamento provinciale, dall’altro costituiscono la base per un ragionamento di area vasta che potrebbe essere un punto di forza nella prospettiva di attrarre risorse dal Recovery Fund, con progetti di dimensione significativa. “Due territori ad alta presenza cooperativa con un diffuso civismo. Che si tratti di aree industriali, welfare, turismo, Piano Urbanistico generale, Piano per la mobilità e per l’energia sostenibile o altro… in questi anni non abbiamo fatto mancare le nostre proposte, spesso presentate insieme a Confcooperative e Agci nel contesto ormai consueto dell’Alleanza delle cooperative Italiane”.

“Il nostro schema per ripartire dopo la pandemia è chiaro e coerente con il lavoro di questi anni. – ha concluso BeniniPiù cooperazione, sviluppo sostenibile e orientamento intergenerazionale sono i pilastri della nostra proposta economica, sociale e politica che, nell’emergenza attuale, sembra più condivisa che in passato anche fuori dal nostro movimento. La pandemia ha reso ancora più chiaro che lo sviluppo o è sostenibile dal punto di vista ambientale e sociale oltre che economico, oppure non è sviluppo bensì consumo di risorse a spese delle generazioni future. Per questo pensiamo sia fondamentale rendere la sostenibilità reale e certificata del business un fattore determinante per il finanziamento, l’insediamento e il sostegno delle imprese. La Pandemia ci ha insegnato che in un mondo interconnesso, siamo tutti legati da un destino comune e non ci si salva agendo ognuno per il proprio interesse specifico, in competizione all’infinito. Ci si salva solo cooperando.

Di seguito le dichiarazioni del Presidente della Regione Emilia-Romagna Stefano Bonaccini e dei Sindaci di Modena e di Ferrara intervenuti all’assemblea:

Stefano Bonaccini
“Stiamo affrontando insieme un’emergenza drammatica, di cui finalmente possiamo intravedere la luce in fondo al tunnel grazie ai vaccini. Ci tengo a ringraziare Legacoop Estense per la leale collaborazione e confronto di questi mesi e per il senso di responsabilità che hanno dimostrato in un momento così difficile, nel quale non vi siete risparmiati nemmeno sul versante della solidarietà, confermando quella generosità che avete sempre dimostrato. Di fronte a noi abbiamo sfide fondamentali: prima fra tutte la ripartenza economica, per la quale dobbiamo farci trovare pronti e sono certo sarà così. E sono molto felice che i vostri territori abbiano condiviso l’impostazione del Patto per il Lavoro e per il Clima, che rappresenterà la stella polare per le principali scelte strategiche della nostra regione, sempre in un’ottica di collaborazione, confronto e ascolto”.

Gian Carlo Muzzarelli, sindaco di Modena
Il 2021 non nasce come un anno “Covid-free”, ma lo deve diventare al più presto. La sicurezza sanitaria diventa l’imprescindibile precondizione per immaginare il futuro; un futuro che deve mirare alla crescita sostenibile, al lavoro e a sempre maggiori diritti.
Avete scelto come hashtag per la vostra assemblea #lacooperazionenonsiferma, ed è in sintonia con il nostro impegno. Resistere, reagire e andare avanti è lo spirito giusto, in cui tutti ci ritroviamo.
È un impegno comune che assumiamo assieme.  La storia del nostro territorio insegna che i valori cooperativi sono un riferimento certo. Hanno non solo un grande passato, ma tanto spazio nel futuro”.

Alan Fabbri, sindaco di Ferrara
“L’emergenza Covid ha avuto un impatto pesante anche sul settore della cooperazione. Il report che ho avuto modo di leggere delinea un quadro di crisi generalizzata, già drammaticamente evidente nel corso dell’esperienza di questi mesi. E’ per questo che, già dalle settimane immediatamente successive al lockdown, come Amministrazione comunale siamo intervenuti con diverse tranche di ‘ristori comunali’. Da giugno a oggi sono sei i bandi anticrisi che abbiamo promosso, proprio con risorse comunali, nel complesso oltre 2milioni di euro. Ne hanno beneficiato circa 1.600 attività e imprese. Abbiamo agito sia estendendo il più possibile la ‘forbice’ di aiuti – ben consapevoli che questa crisi ha colpito trasversalmente diversi comparti – sia con misure puntuali e specifiche per le realtà particolarmente in sofferenza, penso al settore turistico e ai circoli privati che fanno somministrazione di alimenti e bevande. Mi auguro anche che si chiuda quanto prima il vuoto politico, per procedere spediti con nuove tranche di ristori governativi e con azioni, anche a livello centrale, di sostegno e rilancio del lavoro. Mai come oggi serve la massima collaborazione tra istituzioni, tra pubblico e privato, e la buona cooperazione; utilizzo non a caso questo termine, con un obiettivo comune: tutelare l’occupazione, ricostruire il tessuto economico e costruire insieme il futuro”.

 

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