Consorzio Granterre: grazie ai soci non si ferma la filiera del Parmigiano Reggiano, che coinvolge oltre 670 aziende agricole del territorio. Donazione di 50.000 euro all’Azienda Ospedaliera Universitaria di Modena

Modena, 24 marzo 2020 – In un momento di grande affanno anche per la filiera agroalimentare – con sforzi straordinari richiesti agli operatori per assicurare continuità alla produzione, crescenti difficoltà per la movimentazione delle merci soprattutto alle frontiere, e forti cali per chi lavora principalmente col canale horeca – non mancano iniziative di grande solidarietà anche sul nostro territorio. Ne è esempio il Consorzio Granterre, aderente a Legacoop Estense, che controlla l’intera filiera del Parmigiano Reggiano: i 21 caseifici di riferimento, di cui 14 soci, stanno continuando a garantire quotidianamente il ritiro del latte altre oltre 670 aziende agricole operanti principalmente nel territorio modenese (le restanti sono su Reggio Emilia e Parma), salvaguardandone l’attività. E questo nonostante la maggiore complessità del processo di trasformazione legata all’adozione delle misure per contenere la diffusione del virus, e nonostante l’aggravio di costi legato al mancato ritiro da parte di alcuni stabilimenti del nord Italia di tutto il siero prodotto.

Ora i 14 caseifici soci di Granterre hanno voluto fare uno sforzo in più, aderendo alla richiesta di sostegno economico lanciata nei giorni scorsi dalla Sanità Modenese e donando 50.000 euro all’Azienda Ospedaliera Universitaria di Modena. “In questo momento il nostro pensiero e la nostra riconoscenza vanno, da un lato, a tutti coloro che continuano a lavorare 24 ore su 24 per non interrompere l’attività della nostra filiera e garantire ai produttori il ritiro del latte e alle famiglie le scorte di burro e formaggio – dice Ivano Chezzi, Presidente Granterre – ma dall’altro, e direi in primis, a coloro che stanno combattendo per noi una battaglia durissima contro questa malattia. Da parte di tutti i soci, dipendenti e collaboratori di Granterre grazie ai nostri medici, agli infermieri e agli operatori sanitari.”

 

 

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