“Più lavoro nel settore sociale e nei servizi alla persona, opportunità da cooperazione 4.0 e valorizzazione delle eccellenze locali”. Legacoop Estense commenta i dati congiunturali del precedente quadrimestre

“Più lavoro nel settore sociale e nei servizi alla persona, opportunità da cooperazione 4.0 e valorizzazione delle eccellenze locali. Queste le tendenze per il prossimo futuro, anche sul nostro territorio”. Con queste parole il presidente di Legacoop Estense Andrea Benini commenta i dati elaborati dall’Area Studi di Legacoop nazionale nel rapporto congiunturale del secondo quadrimestre sugli andamenti delle imprese cooperative associate. Una fotografia in tempo reale delle maggiori cooperative italiane, utile per comprendere le criticità che persistono e le opportunità da cogliere. La dinamica della domanda resta stazionaria per il 71% degli intervistati, ma si riscontra un prudente ottimismo. Il 17% delle cooperative ha incrementato ulteriormente l’occupazione, in misura maggiore nella cooperazione sociale e nei servizi. “È interessante notare che tale tendenza si è verificata in assenza di una dinamica espansiva della spesa pubblica, pertanto evidenzia l’accresciuta capacità di dare risposte alle richieste che pervengono dal mercato privato, anche se a volte questo comporta investimenti che comprimono le marginalità”, commenta Benini, evidenziando anche che “le cooperative che sono riuscite a innovare e a cogliere le sfide della digitalizzazione mostrano performance migliori delle altre”.  Per il prossimo quadrimestre, salirà al 10% il numero di cooperative che utilizzeranno le agevolazioni contenute nel decreto Industria 4.0, percentuale che sfiora il 30% se si considerano solo quelle di grandi dimensioni. “Resta infatti il problema del difficile accesso da parte di cooperative di piccole dimensione, per cui abbiamo strutturato e messo in rete servizi di diagnosi e accompagnamento ad esse dedicati”.

Infine, altro dato rilevante da sottolineare è la capacità delle cooperative di agire da catalizzatori nei percorsi che valorizzano le eccellenze agroalimentari del territorio e i produttori locali. “Le cooperative del settore agroalimentare e della grande distribuzione – conclude Benini – sono percepite come soggetti in grado di creare migliori condizioni di mercato e possibilità di accesso a economie di filiera che i produttori locali, singolarmente, non potrebbero ottenere. È finito il tempo della contrapposizione tra piccoli e grandi. Le cooperative di grandi dimensioni costruiscono economie di scala che creano opportunità per tutto il territorio, un fattore da sfruttare anche in futuro”.

 

(da Il Resto del Carlino, edizione di Modena del 5-11-2017)

 

(Da La Nuova Ferrara del 4-11-2017)

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