Un’idea giovane. La nascita di Mediagroup98
Storia di Laura Solieri, illustrazione di Marco Bertulu

Le idee e le decisioni che poi ti cambiano la vita, spesso, nascono nei luoghi più inaspettati, come in un’aula o lungo un corridoio qualsiasi della tua università, oppure nel sottopalco di un teatro.

Siamo negli anni Ottanta, un periodo storico in cui frequentare l’università era abbastanza difficile: si usciva dalle lotte degli anni Settanta, e già allora non c’erano particolari prospettive di lavoro, soprattutto per chi aveva svolto studi umanistici. Ma tra i giovani studenti c’era ugualmente, come è giusto che sia, una gran voglia di guardare al futuro con slancio, di costruirlo a misura delle proprie idee, immaginando un modo nuovo di fare impresa, cooperativo, auto-organizzandosi e auto-determinandosi, con un’offerta pionieristica per il mercato di quei tempi. 

E così ci si mette in cerchio e ci si guarda bene negli occhi, per valutare la fattibilità e la sostenibilità nel tempo di un proposito del genere, lasciandosi contagiare dall’ebbrezza dell’ignoto quel tanto che basta per fare il primo grande passo, quello decisivo per non tornare indietro. Insieme, uniti, che è l’aspetto che in questa storia conta più di tutti. 

Siamo nel 1982 quando a Modena, da 17 soci, nasce la cooperativa “Studio e Lavoro” per gestire un progetto per il diritto allo studio universitario e relativi servizi interni all’Università stessa, e nel 1986 quando da 16 soci riuniti nel sottopalco del Teatro Comunale di Modena (dove per pagarsi gli studi universitari facevano le maschere), nasce la cooperativa Eidos, dal greco idea, immagine, attiva nel campo della comunicazione e della cultura.

Pochi soldi in tasca all’inizio, per non dire neanche una lira, ma prima dell’aspetto economico, del desiderio e del bisogno di guadagno dei soci, preponderante era l’idea di comunità, di fare le cose insieme.

E grazie alla presenza di famiglie alle spalle disponibili a dare il proprio sostegno, queste due nuove realtà sono state presto in grado di camminare con sicurezza sulle loro giovani e forti gambe, con la grinta di uno sguardo corale che sa guardare lontano, e addosso la divisa giusta per sognare più forte (per Eidos la scelta ricadde su gonne e camicie a fiori che ancora in molti ricordano!). 

La nascita di queste cooperative ad opera di giovani e giovanissimi e, nel caso di Eidos, per la maggioranza donne, segna due delle esperienze imprenditoriali modenesi più interessanti e significative di quegli anni, e non solo. 

La scelta del modello cooperativo consente a entrambe queste realtà di conciliare al meglio tempi di vita, studio e lavoro nella maniera più autonoma possibile, garantendo la flessibilità necessaria soprattutto a quelle lavoratrici che, in Eidos, stavano in quel periodo per diventare madri, ponendo le basi per quello che è diventato il fiore all’occhiello di questa storia imprenditoriale, ovvero la costante implementazione di misure volte a favorire un’occupazione femminile qualificata, pari opportunità di accesso al lavoro, allo sviluppo professionale e pari opportunità formative, a salvaguardare la piena attuazione della parità salariale, ad agevolare i congedi di paternità, a dare sostegno ed attenzione ai caregiver.

Scrupolose ricerche di mercato, il confronto e il dialogo costanti con il territorio, dall’Università all’amministrazione comunale al mondo delle aziende, hanno consentito a entrambe di crescere rapidamente nei rispettivi settori, di evolversi ed espandere i propri servizi: per Studio e Lavoro, presieduta da Benito Gaballo e Graziano Pavone, presidente e vicepresidente, nell’ambito dei servizi per biblioteche e videoteche, impianti sportivi, fiere, copisteria e editing, gestione centri di informazione e altro ancora, e per Eidos, guidata da Maria Cristina Manfredini e Liana Stradi, presidente e vicepresidente, nell’ambito delle pubbliche relazioni, editoria aziendale, formazione e comunicazione integrata d’impresa. 

Passerà un po’ di tempo prima che le loro strade si incrocino fino a diventare un’unica via maestra che nel 1998 porta alla nascita di Mediagroup98, agenzia specializzata in comunicazione integrata, progettazione e gestione di eventi e servizi per l’informazione, l’orientamento e l’inclusione sociale, la gestione documentale e la cultura per imprese private ed enti locali, che negli anni è arrivata a contare oltre 300 professionisti e ad operare su tre sedi (Modena, Parma, Milano).  

La collaborazione inizia con la gestione dell’Informagiovani di Modena nell’ambito di un percorso delle due cooperative all’interno del Consorzio Informazione e Comunicazione che, in un’epoca ricordiamo in cui non c’era internet, divenne presto leader a livello nazionale in tema di formazione, fornitura di banche dati e coordinamento di più di 500 Informagiovani sul territorio italiano, arrivando ad estendere la propria attività anche agli URP (Uffici Relazioni con il Pubblico) delle pubbliche amministrazioni.

La storia corre e si snoda lungo una partitura di persone, incontri, parole e riconoscimenti che costituiscono la colonna sonora portante di questa società cooperativa. In occasione del decennale celebrato con Ivano Barberini e Rita Levi-Montalcini, grazie anche all’adesione al network dell’associazione Impronta Etica, vengono messe in campo nuove pratiche di responsabilità sociale d’impresa e si intraprende il percorso per la stesura della Carta dei Valori di Mediagroup98. Rispetto, accoglienza, solidarietà, partecipazione, merito, responsabilità, innovazione, intergenerazionalità. Musica per le orecchie, ritmata da un’altra parola fondamentale: cambiamento. Perché è generando e abbracciando il cambiamento connaturato al trascorrere del tempo, che si riesce a guardare avanti, pensando alle generazioni future e, insieme, nutrendo di responsabilità e lungimiranza il percorso portato avanti fino ad ora. 

In tutti questi anni, nel libro soci di Mediagroup98, il numero di matricola ha raggiunto quota 3mila: 3mila persone che sono passate da qui, che sono state formate, avviate al lavoro, che hanno intrapreso un’esperienza che rimarrà per sempre nel loro curriculum professionale e umano. Ai Best Event Awards 2013, il premio più ambito e importante della event&communication industry italiana, Mediagroup98 si è aggiudicata l’oscar nella categoria Educational – Formazione con l’evento Bellacoopia Modena, e negli anni successivi altri quattro Oscar nelle categorie Team Building e Convegni&Congressi, portando sul palco del Museo della Scienza e della Tecnica di Milano e dell’Auditorium Parco della Musica a Roma, la cooperazione, i suoi valori, la sua capacità di rivolgersi alle giovani generazioni. 

Perché cooperazione significa anche preoccuparsi del futuro e di chi viene dopo di noi, per una cultura di prevenzione che ha garantito, nel momento del bisogno, la sopravvivenza della cooperativa e del lavoro di tutte le sue persone durante la pandemia di Covid, quando il 65% delle attività sono state sospese per oltre venti mesi, per poi riprendere e crescere come mai prima. Quando si dice resilienza, si intende questo. Crescere e crescere in modo sostenibile si può, avendo sempre presenti le ricadute delle proprie azioni sugli altri, sulla società in cui operiamo, facendo della sicurezza, della sostenibilità e della parità, tre concetti guida: Mediagroup98 opera attraverso un sistema integrato Qualità, Sicurezza, Sostenibilità, Parità che poggia sulle certificazioni ISO 9001, ISO 45.000, ISO 20121, Parità di genere UNI/Dpr 125, per tutti i processi produttivi e in tutte le aree di attività.

“… Vedo i forti aiutare i deboli, vedo noi condividere doni e sogni, questa canzone è sulla Cooperazione e sul tipo di mondo che potrebbe essere, che mondo meraviglioso potrebbe essere…” recita la canzone “Grande idea” scritta da un gruppo di giovani cooperatori canadesi e donata dallo stesso Ivano Barberini – il primo e ad oggi l’unico italiano a presiedere l’Alleanza Cooperativa Internazionale – a quei giovani studenti modenesi da cui nacque tutto questo. 

Oggi, il testo incorniciato di questa canzone campeggia all’ingresso di Mediagroup98 e ci ricorda che un mondo migliore, se costruito per davvero assieme, può esserci. 

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