Girogirotondo non è solo una filastrocca
Storia di Giulia Bellotti, illustrazione di Marta Besantini

A Comacchio, una cittadina lagunare che si dirama tra canali e viuzze strette, dalle case colorate che si affacciano su ponti e ciottoli, verso la fine degli anni ’80 e l’inizio degli anni ’90, cresce l’esigenza di creare un luogo adatto ai bambini più piccoli, un ambiente sicuro dove possano giocare e socializzare, anche solo per qualche ora.

Senza perdersi troppo, dalle parole si passa ai fatti: un gruppo di mamme della zona, tra cui Carla Carli, si organizza attivamente – e volontariamente –  ispirandosi al modello olandese di Bernard Van Leer. In collaborazione con il professor Frabboni e la professoressa Dozza dell’Università di Bologna, nasce “L’albero delle meraviglie”, un cantiere pedagogico – così viene definito questo tipo di servizio – pensato per accogliere bambini e genitori, favorendo l’incontro attraverso il gioco. 

Un’iniziativa che, agli occhi di molti, potrebbe sembrare il prequel dei nostri asili nido e che, nel giro di pochi anni, si trasforma in qualcosa di molto più grande.

L’entusiasmo cresce di giorno in giorno e il servizio incontra una partecipazione crescente nella comunità comacchiese, tanto che si avverte la necessità di una struttura più solida: nasce quindi l’associazione “La Libellula” – tutt’oggi esistente e seguita dalla cooperativa – che il 22 maggio 1997 evolve nella “Cooperativa Sociale Girogirotondo”, con l’obiettivo di gestire i servizi in maniera più strutturata e istituzionale.

Sin dalla sua fondazione, la cooperativa si occupa di servizi educativi per la fascia d’età 0-6 anni, ampliando rapidamente il proprio operato all’inclusione scolastica dei bambini con disabilità.

Partita con dodici soci fondatori, ha investito nella formazione e si è progressivamente espansa, includendo nuovi servizi come il supporto ai disabili, centri per famiglie, campi solari, laboratori, oltre a uno sportello antiviolenza. Dal 2010, ha poi avviato attività di inserimento lavorativo per persone svantaggiate, creando opportunità d’impiego in diversi settori, tra cui i laboratori artigianali dedicati alla lavorazione della ceramica, perché nessuno deve esser lasciato indietro ed escluso.

Negli ultimi trent’anni, la cooperativa ha conosciuto una crescita significativa, sia in termini economici che occupazionali, arrivando oggi a dare lavoro a 230 persone, per il 90% donne con formazione umanistica. In un territorio in cui questi profili professionali vengono spesso sottovalutati, Girogirotondo li ha valorizzati e ha costruito una rete solida, collaborando con cooperative, consorzi e associazioni locali.

Tra i progetti più significativi, oltre a tutti i servizi per l’infanzia, spiccano le iniziative rivolte ai giovani disabili che, una volta terminata la scuola superiore, faticano a trovare un’occupazione. Grazie alla collaborazione con i Comuni, sono stati attivati percorsi per favorire autonomia, socializzazione e inserimento nel mondo del lavoro. L’attenzione della cooperativa non si rivolge solo ai bambini e alle persone con disabilità, ma anche alle loro famiglie, offrendo centri di socializzazione, corsi di preparazione alla nascita e supporto pre e post-natale.

Ma cosa lega la Cooperativa Girogirotondo al Carnevale sull’Acqua di Comacchio?

La prima edizione del 2012 nasce come naturale espressione della mission educativa della cooperativa. L’idea è semplice quanto potente: portare i bambini fuori dagli edifici scolastici, fargli vivere il carnevale come un’esperienza di comunità. Così, un lungo serpentone di bambini mascherati sfila per le vie di Comacchio, scendendo dai Trepponti per arrivare al sagrato del Duomo, dove ricevono un attestato di partecipazione e un piccolo omaggio.

Nel corso degli anni, l’evento cresce e si struttura. Oggi, il Carnevale sull’Acqua è un appuntamento attesissimo che coinvolge l’intera comunità locale e attira gruppi partecipanti dalle province circostanti, oltre a migliaia di turisti.

Così la mattina di ognuna delle due domeniche che vedono Comacchio protagonista del Carnevale sull’Acqua, come da tradizione, le scuole – comunali e parrocchiali – aprono la sfilata, scendendo dai Trepponti, mentre il pomeriggio si anima con barche allegoriche e spettacoli di danza di alto livello.

Le barche – create dalle associazioni del territorio – sono frutto di un lungo lavoro artigianale che coinvolge costumisti, parrucchieri, scuole di moda e artigiani locali, che con maestria danno vita ad opere d’arte che navigano lungo i canali di Comacchio, ammirate e fotografate da migliaia di persone.

La Cooperativa Girogirotondo partecipa attivamente all’organizzazione, curando inoltre la designazione dei fondi ottenuti attraverso un bando comunale e coinvolgendo sponsor locali.

Cuore pulsante dell’evento è la gara annuale, in cui barche, scuole e gruppi di danza sfilano davanti a una giuria composta da esperti del settore creativo, artistico e meccanico – perché sì, le barche non sono solo “addobbate”, ma hanno anche parti meccaniche che le rendono uniche e dettagliate! – oltre a tre persone scelte tra il pubblico. Il premio più ambito? La Forcola d’Oro, assegnata alla miglior barca in gara.

Il Carnevale sull’Acqua, però, non è solo spettacolo: è un’occasione di unione e socialità per tutta la comunità. Oltre alla sfilata, vengono allestiti spazi sicuri per i più piccoli, con laboratori creativi, animazione e persino una barca dedicata a bambini e famiglie, per provare l’emozione di navigare lungo il canale Cavour.

L’evento è un perfetto esempio di collaborazione tra cooperative, associazioni e cittadini, con un’attenzione scrupolosa alla sicurezza e alla logistica. Il coinvolgimento delle forze dell’ordine garantisce un’esperienza serena ai visitatori che ogni anno raggiungono Comacchio per l’occasione.

Guardando al futuro, la Cooperativa Girogirotondo, in vista dei vent’anni dell’evento, si augura – e si merita! – che il Carnevale sull’Acqua di Comacchio venga riconosciuto ufficialmente come carnevale storico, un traguardo che consoliderebbe l’identità della manifestazione e della cooperativa stessa.

L’esperienza di Girogirotondo dimostra come un’iniziativa nata dal volontariato possa trasformarsi in una realtà solida e strutturata, capace di offrire servizi educativi, inclusivi e culturali, contribuendo in modo concreto alla crescita del territorio e della comunità.

Il Carnevale, inoltre, non è solo una festa, ma un’opportunità unica per vivere Comacchio e scoprire la sua storia, il suo patrimonio culturale e le sue tradizioni, offrendo ai visitatori un’esperienza turistica davvero speciale.

Quindi, che fai, non vieni?

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