Cooperativa Scacco Matto: un esempio di inclusione sociale per alcuni ricercatori americani

Un modello virtuoso di inclusione sociale che genera valore per il territorio, al punto che anche ricercatori americani sono interessati a studiarlo. È il caso della cooperativa sociale Scacco Matto di Portomaggiore, che il 12 maggio ha ricevuto la visita della ricercatrice Gilda Haas dell’Università Antioch di Los Angeles. Grazie al tramite di Legacoop Emilia-Romagna la ricercatrice, docente di Economia dello Sviluppo e studiosa di cooperazione, ha fatto visita a diverse realtà cooperative della regione, tra cui Scacco Matto, che dal 2010 opera nell’ambito della salute mentale e si occupa di inserimento lavorativo di persone in trattamento psichiatrico e con disabilità psichica. «Un incontro di grande ispirazione – commenta Gilda Haas – che mi ha permesso di conoscere da vicino una realtà che dalle nostre parti non è ancora sviluppata. Quando gli utenti non sono solo assistiti ma diventano anche soci di una cooperativa, il livello di coinvolgimento ha ricadute importanti sulla coesione e l’inserimento sociale». I ricercatori, dopo la visita ai servizi di Portomaggiore e l’incontro con il sindaco Nicola Minarelli, si sono trasferiti al Bar Sorsi & Morsi di Ferrara, gestito da quattro utenti della cooperativa. Al pranzo hanno partecipato esponenti di Legacoop, l’assessore ai Servizi Sociali Chiara Sapigni, l’associazione Idee in Circolo di Modena e la responsabile di Social Point, servizio del Dipartimento di Salute Mentale di Modena gestito dal CSS (Consorzio Solidarietà Sociale).

Pochi giorni fa l’assemblea dei soci di Scacco Matto si è riunita per votare il bilancio e nominare il nuovo cda: il presidente uscente e fondatore della cooperativa Wladimir Fezza rimane consigliere di amministrazione ma lascia il campo alla neoletta presidente Federica Marchesini, trentunenne tecnico della riabilitazione psichiatrica, e al vicepresidente Luciano Biavati, utente e socio lavoratore. «Ringrazio i soci per questo ruolo che mi hanno affidato – commenta Federica Marchesini – e sono soddisfatta di un cda che è realmente rappresentativo della cooperativa. Ringrazio Wladimir per questa scelta lungimirante: il ricambio è necessario per non cronicizzare le visioni e rendere possibile il circolo di nuove idee». «La cooperativa è cresciuta rapidamente dalla sua fondazione – sottolinea Wladimir Fezza – oggi conta 27 soci lavoratori, di cui 13 sono utenti inseriti in attività lavorative, 10 dei quali con contratto full-time. Seguiamo attualmente oltre 100 utenti e abbiamo chiuso il bilancio con un fatturato di 600.000 euro. Il primo obiettivo per il futuro è il consolidamento della nostra attività».
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