Osservatorio Provinciale sulla Cooperazione: occorre partire subito

“Dobbiamo tutti tenere la guardia alta: pur rappresentando solo una delle varie forme di illegalità che inquinano il  nostro mercato, il fenomeno delle false cooperative trova linfa vitale in ogni crepa che si apre nel perimetro costituito dal rispetto delle regole che imprese di capitali e imprese cooperative, insieme ai Sindacati, devono mantenere alto e solido”. Così il Coordinamento modenese dell’Alleanza delle Cooperative Italiane sull’appello lanciato da Franco Zavatti, coordinatore sicurezza e legalità Cgil Emilia-Romagna.

Modena, 14 luglio 2016 – Non c’è dubbio che la crisi degli ultimi anni abbia incrementato quella parte di economia che opera ai margini della legalità, e che una componente di questa degenerazione del mercato sia costituita dalle false cooperative, spesso create da veri e propri criminali che trovano funzionale ai loro obiettivi lo sfruttamento giuridico della forma di impresa cooperativa. Ed è un fenomeno che danneggia prima di tutto le cooperative vere.
Tenere alta l’attenzione su questa pratica è il primo passo per combatterla: grazie quindi a Franco Zavatti per l’impegno instancabile che dedica al contrasto di una forma d’illegalità ampiamente diffusa anche sul nostro territorio, come più volte da noi stessi denunciato. I dati emersi dalla ricerca sulle cooperative di logistica, facchinaggio e trasporto che abbiamo realizzato con la Fondazione del Monte rappresentano tuttora un caso di studio.

Il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, dimostrando grande sensibilità per questo tema, ha previsto procedure ben precise in materia: istituzione degli Osservatori sulla Cooperazione nei diversi territori, modi e tempi di svolgimento dell’attività, rendicontazione delle ispezioni effettuate ecc.  Le modalità operative sono dunque chiare; occorre metterle in pratica. Modena ha una lunga e positiva esperienza in materia di Osservatori attivati dalla Pubblica Amministrazione assieme alle Associazione Economiche e alle Parti Sociali; anche l’Osservatorio della Cooperazione deve rientrare in questa pratica virtuosa. AGCI, Confcooperative e Legacoop, quindi, si uniscono all’appello di Zavatti perché ci si incontri quanto prima e si inizi a lavorare tutti insieme nella direzione e secondo le modalità indicate dal Ministero.

Ma da soli non possiamo farcela, tanto più che queste false cooperative non aderiscono volutamente a nessuna delle nostre Associazioni di rappresentanza: il fenomeno delle false coop non è un problema solo della Cooperazione e del Sindacato, ma di tutte le forze economiche, politiche e sociali del territorio. La Cooperazione, ogni volta che viene individuata una falsa cooperativa, si sente toccata “nel vivo” perché le finte coop minano la reputazione e la stessa sopravvivenza delle imprese cooperative sane. Però le false cooperative vengono per lo più utilizzate, nella forma del subappalto di manodopera, da altre imprese in settori e ambiti ben definiti: ciò significa che solo la collaborazione tra tutti gli attori e una coordinata azione di controllo e repressione possono contrastare questo fenomeno degenerativo. Pertanto auspichiamo, oltre all’applicazione delle direttive ministeriali, che anche il Testo unico regionale sulla legalità che l’Assemblea Legislativa dell’Emilia Romagna sta definendo affronti il tema delle false cooperative: non solo sfruttando il contributo che in materia può venire dagli Osservatori territoriali, ma coinvolgendo l’intero tessuto imprenditoriale regionale nell’attività di vigilanza e contrasto.


Il Coordinamento modenese dell’Alleanza delle Cooperative
(Agci Modena e Reggio Emilia, Confcooperative Modena, Legacoop Estense)

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